"Il trionfo di Arlecchino"

Académie Internationale Des Arts du Spectacle de Versailles (A.I.D.A.S.)

Quarto appuntamento della rassegna “La Rosa dei Maestri”, dedicata alla Commedia dell'Arte - Testo e regia di Carlo Boso

14 maggio ultima-ritaglio

Lo spettacolo

Tratto da vari canovacci di Commedia dell'Arte Il trionfo di Arlecchino vuole rappresentare un'inno alla libertà di amare in un mondo contraddistinto dall'imperare di egoismi e di interessi personali. L'azione è ambientata in una Venezia immaginaria dove alberga un vecchio Speziale francese, Pantalone, desideroso di utilizzare il matrimonio della propria figliola per poter ulteriormente arricchisi. Un capitano vanaglorioso, di Plautina memoria, cercherà di rapire la bella Fiordaliso, la figliola
dello Speziale, con l'aiuto dell'onipresente Arlecchino. Arlecchino si rivelerà in seguito essere la bella Gelsomina che, come già fece l'omonima Viola nella Dodicesima notte di W. Shakespeare, ha rivestito per amore le spoglie di un servitore. La cortigiana Isabella s'innamora dello stolto fratello del Capitan Spaventa, il nomato Capitan Rodomonte, e per raggiungerlo fugge travestita da uomo.
L'uso delle maschere, colpi di Teatro a ripetizione, lazzi a non finire, danze, canti e pantomime caratterizzano quest'opera teatrale, che si ricollega alla più pura tradizione della Commedia dell’Arte.
Il trionfo di Arlecchino vuole rappresentare l'occasione per gli studenti dell'Accademia Internazionale Delle Arti dello Spettacolo della Città di Versailles di praticare sulla scena tutte le grammatiche teatrali apprese grazie ai lunghi anni di studio, alla partecipazione a festival internazionali e ai costanti incontri con migliaia di spettatori senza distinzione alcuna di ceto, confessione, sesso e età. Un Teatro d'Arte per tutti dunque, per il più grande piacere del pubblico di tutto il mondo.

I personaggi

Anna Cocconcelli: Gelsomina e Arlecchino
Athena Hobeika: la Cortigiana Isabella e Pancrazio nobiluomo spagnuolo
Marie Hurault: Fiordaliso, finta muta e finta morta
Tibor Bricalli: Capitano Spaventa, Capitan Rodomonte e Zanetto loro fratello
Arnaud Biron: Pantalone Speziale francese, Governatore di Venezia e vecchia venditrice di mele

Con la partecipazione di:

Pantomima: Elena Serra
Combattimento scenico: Matthieu Vignier
Direzione musicale: Sinda Elatri
Creazione Maschere: Stefano Perocco di Meduna
Costumi: Romane Dupont
Danza: Clara Lambert
www.amatacompagnie.com

Carlo Boso

Nasce nel 1946 a Vicenza e si diploma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Nel corso della sua lunga carriera, che arriva fino ai nostri giorni, partecipa alla realizzazione di una cinquantina di opere teatrali dirette da diversi registri, tra i quali Peppino De Filippo, Dario Fo e Giorgio Strehler. Inoltre dirige più di quaranta spettacoli, curando tra gli altri la regia di testi di Pirandello, Goldoni, Shakespeare e Brecht. È stato anche direttore artistico di vari festival. Oltre all’attività teatrale, Boso è impegnato in quella pedagogica, coordinando nel tempo più di cento stages internazionali di teatro, focalizzati essenzialmente sulla Commedia dell’Arte, e fondando nel 2004 l’Académie Internationale Des Arts du Spectacle.
www.accademiateatroveneto.it