"Mato de Guera"

di Gian Domenico Mazzocato
con Luigi Mardegan

da un'idea di Marzio Favero

Sabato 6 aprile 2024 - ore 21.30 (ore 19.30 per chi prenota anche la cena)

Mato 3

Sullo spettacolo
"Mato de Guera" è un testo sulla prima guerra mondiale. La cosiddetta Grande Guerra serve come spunto per una analisi della guerra tout court e sulla sua inutilità.
Ambientato a Treviso alla metà degli anni Trenta, discende con evidenza dalla grande tradizione letteraria veneta e in particolare dai parlamenti di Bilora e Ruzante. Ma vi si avverte anche, ad esempio, la lezione di Teofilo Folengo/Merlin Cocai che guarda con disperazione non rassegnata al mondo degli umili e degli sfruttati.
Il fante Ugo Vardanega, originario di Possagno, è approdato da tempo nel centro storico di Treviso dove, a due passi dal portico dei Buranelli, vende la sua povera mercanzia su una scalcinata bancarella. È uscito dal primo conflitto mondiale con la mente sconvolta dall’orrore del conflitto (ma anche, come si dirà, con un peso terribile e inconfessabile sull’anima) e la sua vita di reduce folle/saggio si divide tra la sua miserabile attività commerciale e i ricoveri forzati al Sant’Artemio, quando la sua follia riaffiora in maniera incontrollabile..
Dal suo piccolo osservatorio popolare Ugo si rende conto che sulla pelle di tutti i suoi compagni morti sul Grappa e sul Piave si sta consumando l’ultima, ignobile speculazione. Sono questi infatti gli anni in cui si costruiscono i grandi ossari, non per pietà e riconoscenza verso tanti ragazzi morti ma per sostenere la retorica della nuova guerra che si sta preparando. Ugo vede passare i camion carichi dei contenitori pieni di ossa e le pietre destinate a costruire gli ossari e riaffiora in lui terribile la memoria della guerra. 
Ugo si fa consapevole di essere affetto da una malattia incurabile: la memoria. E allora decide di ricordare tutto, senza infingimenti, senza fughe nella follia, in una lucida disperazione che sarà il suo fardello per tutta l’esistenza.

Scene e costumi: Stefano Merlo
Costumi: Atelier Nicolao (Ve)
Musiche scelte da R. Cuppone e R. Biral
Tecnico audio e luci: Daniele Conte
Regia: Roberto Cuppone

Gian Domenico Mazzocato
E' uno dei più affermati narratori dell’ultima generazione veneta: Il delitto della contessa Onigo (premio Gambrinus Mazzotti 1998), Il bosco veneziano, Gli ospiti notturni, Il caso Pavan (finalista Premio Chianti 2005), Veneto Oscuro/Banditi del Montello.
Mato de Guera è oggi la piece più rappresentata di uno scrittore veneto.
È traduttore della grande storiografia latina (Tacito e Livio, Edizioni Newton Compton) oltre che della poesia di Venanzio Fortunato.

Roberto Cuppone
E' regista, autore e attore di teatro. Ha partecipato e diretto spettacoli con Losey, Nanni, Scaparro, Marcucci, De Bosio, Costa, Boso, Soleri, Merisi, Micol, Maag, Foà, Degli Espositi.
È autore di 25 commedie, ha insegnato a Parigi, Budapest, Londra, Marilia. Insegna storia dei generi teatrali all’Università di Venezia e La Spezia.
Ha pubblicato diversi libri tra cui Teatri, Città, Il mito della commedia dell’arte nell’Ottocento.

Gigi Mardegan
Autodidatta agli esordi, segue successivamente corsi e seminari specialistici in varie località italiane fra i quali – particolarmente significativo per la sua formazione – quello alla Libera Università Europea a Perugia.
Fonda nel 1978 l’Associazione Culturale Il Satiro Teatro alla quale rimane sempre legato.
Presidente Regionale della FITA Veneto negli anni 80/90, dal 1985 promuove l’attività della manifestazione Teatro in Villa in collaborazione con la Provincia di Treviso. Attento studioso della storia veneta e della sua drammaturgia, scrive testi teatrali con particolare inclinazione per il teatro-cabaret.
Per la sua attività ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale.

Premi ricevuti
- 10° Festival Nazionale “Maschera d'Oro” , Vicenza, 2003
* Premio al miglior attore
Motivazione: “Impegnato, da protagonista unico, in un testo particolarmente vario e difficile, grazie alla sua versatilità verbale e gestuale, è riuscito a fornire una interpretazione profondamente partecipe e vivamente coinvolgente, evidenziando, attraverso le contraddizioni del personaggio Ugo, interessanti riferimenti alla realtà attuale”.

- Premio Nazionale “G. Totola”,  Verona,  2004
* Premio al miglior spettacolo
Motivazione: “Spettacolo di forte impatto emozionale e visivo, Mato de Guera si basa su una scrittura drammaturgica che riesce a imporre, parola dopo parola, la propria ineludibile necessità. Testo e messa in scena, in questo spettacolo ricco altresì dei segni della contemporaneità, riescono a trasformare un presunto caso clinico in un raffinatissimo e coraggioso atto di accusa contro tutte le guerre e contro quelle strutture coercitive che invece di medicare e guarire condannano sempre più l’individuo all’isolamento e alla follia. Gli elementi della scena, precisi, essenziali, moltiplicano lo spazio nei tanti luoghi della memoria, del rimosso, della disperazione e della nostalgia di una vita perduta nell’orrore”.
* Premio al miglior attore
Motivazione: “Con tenerezza esausta e alto, straziato grido di rabbia e impotenza, Luigi Mardegan restituisce in scena, con poderosa invenzione d’attore, la vita lacerata di un uomo, vittima di quella follia collettiva chiamata guerra. La sua terribile esistenza, sempre in trincea, è quella di un paria della ragione (per usare un’espressione di Sarah Kane), di un “ultimo” della società contro cui si rovesciano e accaniscono senza pietà le storture di un sistema che, sulla pelle di un individuo, vuole prima di tutto garantire se stesso. Bravissimo nel racconto dei misfatti subiti così come nella dolce intimità sognata, Luigi Mardeagn, con materiali di scena contenziosi, orripilanti, crea immagini di potente efficacia e dà allo spettacolo quel ritmo perfetto in cui non trova spazio nessuna consolazione”.

- Trofeo Carlo Goldoni,  Teatro La Perla (Ve) 2003
* Premio Miglior spettacolo della stagione.

- Festival Nazionale “Goldoni & dintorni”
Teatro Carlo Goldoni di Bagnoli di Sopra (Pd), 2007.
 * Premio allo spettacolo con il miglior gradimento del pubblico.
Motivazione: “Interpretazione di estrema drammaticità di una storia vera ancora più vicina a noi per l’uso della lingua veneta. Uno spaccato di storia che ha coinvolto il pubblico rendendolo partecipe in un silenzio montante sfociato in un interminabile applauso finale”.
* Premio al miglior attore.
Motivazione: “Straordinaria, magistrale performance dell’attore trevigiano che per 90 minuti ha letteralmente ipnotizzato il pubblico in una appassionante e commovente girandola di suggestioni ed emozion

- Festival Regionale "Grappolo d'oro", Teatro Berico di Baarbarano Vicentino (Vi) 2007.

-  Festival “a Republica dei mati ” di Roberto Cuppone della Compagnia Il Satiro Teatro di Paese .
* Premo al miglior attore.
Motivazione: “Mardegan e Cupponesi sono inventati un “teatro della memoria” che distrugge le consuete regole, destabilizza il nostro tranquillo modo di essere lasciandoci alla fine qualcosa che ci rende più ricchi. Dieci e lode ad uno spettacolo che sa sconvolgere, che parte dal basso per raccontare una storia che avevamo sempre sentito recitare solo dall’alto”.

- Festival Nazionale “P. Dego” svoltosi al Teatro Comunale Pierobon di Ponte delle Alpi.
* Premio allo spettacolo con il miglior gradimento del pubblico.  
* Premo al miglior attore.
Motivazione: “Per la straordinaria presenza scenica, la partecipazione fisica ed emotiva, l’intensità della sua interpretazione del personaggio di Ugo Vardanega”.

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- Biglietti solo Spettacolo: € 15,00

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